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Diventare uomini

Nel mondo romano i riti di passaggio più importanti era soprattutto quando i maschi deponeva l'abito puellare, ossia la toga pretesta e indossavano la toga virili, detta anche libera. Lo si faceva per partecipare simbolicamente nel mondo degli adulti. Il pater doveva stabilire a che età doveva affrontare questa svolta; in genere andava dai 13-14 ai 17-18 anni. La cerimonia segnava l'ufficializzazione della maggiore età per ambiti socio-famigliari, invece che giuridici. Durante la cerimonia il ragazzo si doveva presentare di fronte alla legge con la nuova veste. Era come un'esame, che lo si dimostrava con la propria preparazione.

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Aristotele: la formazione integrale e l'educazione di Stato

Aristotele, privilegia l'analisi delle realtà e della felicità alla descrizione dello Stato ideale.  Il pensiero etico-pedagogico di Aristotele si esprime nell'Etica Nicomachea e nel La Politica. Aristotele stabilisce uno stretto rapporto tra comportamento morale e felicità: solo una formazione integrale dell'uomo può permettere di raggiungere l'equilibrio. Aristotele ha sempre presente la formazione del buon cittadino e l'amore per la cultura. Aristotele parla infatti di due tipi di virtù: -virtù dianotiche: esercito dell'intelligenza  -virtù etiche: controllo delle passioni. Aristotele richiede un'educazione adeguata e completa, riservata solo all'elitè. Nell'educazione degli uomini concorrono tre fattori: natura, cioè predisposizione di corpo e spirito. costume, che è dato dal tipo di comportamento familiare e pubblico. discorso, cioè insegnamenti ricevuti da maestri. Secondo Aristotele lo Stato deve occuparsi dell'istruzione.  Ar

L'educazione del cavaliere

 L'educazione cavalleresca è la prima forma di educazione laica imperniata sull' ideale cavalleresco. Importante, sull'epoca cavalleresca, è il poema della Chanson de Roland. La formazione dei giovani aristocratici avviene spesso all'interno della famiglia dove imparano a leggere i testi sacri e a scrivere. Al futuro cavaliere vengono insegnati lealtà e fedeltà. Egli infatti deve imparare a prendersi cura dei deboli e difendere la Chiesa. Quindi le virtù morali e cristiane, insieme alla cortesia, sono fondamentali per il cavaliere. Già dal VIII secolo la nomina del cavaliere avviene seguendo una tradizionale procedura: l'investitura, nella quale il neo cavaliere viene battuto sulla spalla con una spada. La formazione cavalleresca inizia presto: a sette anni il ragazzo viene affidato al paggio; a quattordici anni viene inviato come scudiero in un castello; a ventun anni diventa un cavaliere. 

I sofisti e la nascita della paideia

Nel V secolo Atene raggiunse il vertice del suo splendore politico e culturale grazie a Pericle .  Il termine sofista indica i primi insegnanti a pagamento degli aspiranti politici. I sofisti intendono insegnare   l'aretè politica.   La nuova virtù   consiste nell'abilità dialettica e retorica,   cioè nell'arte del linguaggio. Le tecniche insegnate dai sofisti sono due: La dialettica , ovvero un dialogo tra due o più interlocutori; La retorica , lunghi discorsi con i quali persuadere un vasto numero di ascolti. Oltre a questi due aspetti, i sofisti pongono il possesso di un sapere enciclopedico. prorogata di Abdera e Gorgia da Lentini   sono i maggiori rappresentanti.  I sofisti furono accusati di   scetticismo,   per aver affermato che non è possibile conoscere nulla con certezza e di  nichilismo.