In una caverna ci sono dei prigionieri incatenati fin dalla nascita, costretti a guardare verso la parete di fondo, con dietro il fuoco. Tra i prigionieri e il fuoco c'è un piccolo muro, dove al di dietro passano delle persone che portano sulla testa delle statuette raffiguranti oggetti di vario genere facendoli sporgere al di sopra del muretto. Gli uomini vedendo solo le ombre degli oggetti proiettate sul fondo della caverna credono che quelle figure siano la realtà. Però uno schiavo riesce a liberarsi e quando vede le statuette illuminate dal fuoco capisce che quelle erano la loro fonte. poi riesce a uscire dalla caverna, ma doveva abituati alla luce del sole, così all'inizio si accontenta delle immagini riflesse nell'acqua e poi a vedere la natura. Lo schiavo dopo aver scoperto la realtà rientra nella caverna per annunciare agli latri quello che ha visto la viene deriso perché credono a una realtà diversa e infine viene ucciso.
Aristotele, privilegia l'analisi delle realtà e della felicità alla descrizione dello Stato ideale. Il pensiero etico-pedagogico di Aristotele si esprime nell'Etica Nicomachea e nel La Politica. Aristotele stabilisce uno stretto rapporto tra comportamento morale e felicità: solo una formazione integrale dell'uomo può permettere di raggiungere l'equilibrio. Aristotele ha sempre presente la formazione del buon cittadino e l'amore per la cultura. Aristotele parla infatti di due tipi di virtù: -virtù dianotiche: esercito dell'intelligenza -virtù etiche: controllo delle passioni. Aristotele richiede un'educazione adeguata e completa, riservata solo all'elitè. Nell'educazione degli uomini concorrono tre fattori: natura, cioè predisposizione di corpo e spirito. costume, che è dato dal tipo di comportamento familiare e pubblico. discorso, cioè insegnamenti ricevuti da maestri. Secondo Aristotele lo Stato deve occuparsi dell'istruzione. Ar...
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