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Dalla Regola: l'importanza della lettura

Questo brano è tratto dalla Regola di San Benedetto, dove vengono dettate le modalità con le quali doveva avvenire la lettura che accompagnava il pasto comune; quando gli altri mangiavano il cibo del corpo, un confratello, secondo dei turni, doveva fornire cibo all'anima. Alle mense dei monaci non doveva mai mancare la lettura. Tutti i monaci dovevano solo ascoltare, invece ai superiori era riservato a commentare la lettura. Non poteva leggere chi aveva preso un libro a caso, ma doveva incominciare alla domenica che poi, doveva proseguire per tutta la settimana. Invece chi entrava in un ufficio dopo le preghiere finali, si doveva raccomandare alle orazioni di tutti, affinché Dio si allontanava da lui. San Benedetto raccomandava un silenzio durante la consumazione dei pasti, perché nessuno doveva disturbare l'ascolto e la comprensione del testo che si leggeva. Il monaco che doveva leggere, prima della lettura, doveva bere un bicchiere di vino per rispetto alla santa comunio
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Dalla Regola: severità e comprensione nell'educazione

San Benedetto scrive alcuni passaggi sulla severità e sulla comprensione dei fanciulli, dove raccomanda di ''battere'' i fanciulli che sbagliano, ma raccomanda anche la comprensione nei loro confronti sul perché hanno errato. Cap.30-La correzione dei fanciulli in età minore Quando i fanciulli e gli adolescenti  commetteranno colpa, o saranno puniti con digiuni prolungati o con gravi battiture. Cap.37-I vecchi e i fanciulli Anche per i vecchi facevano sentire l'autorità della Regola. Ma dovevano avere sempre presente la loro debolezza e non erano tenuti alla severità della Regola all'alimentazione, ma potevano anticipare le ore dei pasti. Cap.45-La correzione di quelli che sbagliano in coro Se qualcuno sbagliava nel recitare il salmo e non si umiliava davanti a tutti con una penitenza, veniva sottoposto ad una pena più severa. Invece per i fanciulli venivano battuti. Cap.46- La correzione di quelli che sbagliano in qualsiasi altra cosa Se qualcuno c

L'europa e la cultura araba

Il mondo musulmano manifesta una grande vitalità culturale. I dotti musulmani rielaborano le teorie di Platone e Socrate. Scienziati islamici compiono progressi in campi come l'alchimia, la fisica, l'astronomia. Rilevante è il contributo nella matematica: e agli arabi che si deve il sistema numerico oggi utilizzato. Inoltre l'algebra deve il suo nome al titolo di un libro di al-Khuvaritzmi, matematico iraniano, così come il termine algoritmo. Nella città di Baghdad a Bassora si sviluppa la letteratura araba che ha forti intenti pedagogici. A originali indiani risale Le Mille e una notte, importante testo letterario. La letteratura indiana inoltre funge da collegamento tra cultura occidentale e orientale.

La scuola nell'islam

L'educazione nell'Islam è influenzata anche dalla Sunna, un testo che riporta le azioni di Maometto. Il credente dell'islam ha il dovere di farsi istruire. L'istruzione si articola in tre livelli: ISTRUZIONE PRIMARIA: scuole elementari basata sulla memorizzazione dei versetti del Corano, sull'apprendimento della lingua araba, grammatica, calcolo e conoscenza delle tradizioni. ISTRUZIONE SECONDARIA: si imparano le abilità manuali e le competenze specifiche, ma anche letteratura, predicazione, medicina, geometria, commercio, artigianato, ecc. ISTRUZIONE SUPERIORE: riservata ai maschi di alto ceto, impartita nelle moschee e poi nella madrasa, cioè un collegio nel quale convivono studenti e insegnanti. Si studia teologia, scienza coranica, filosofia, metrica, retorica, logica. E' inoltre necessario conoscere le tradizioni e il calendario liturgico, relativo alle più importanti funzioni religiose. Gli studenti vengono introdotti alla conoscenza del sufism

L'educazione nell'islam

Le raccomandazioni e i divieti del Corano non sono destinati al bambino immaturo, ma al bambino responsabile o all'adulto responsabile del bambino. L'islam raccomanda una formazione complessiva dell'essere umano: corpo, ragione, spirito, istinti e sentimenti. Il bambino impara che esiste una vita dopo la morte e che riceverà un premio o una punizione secondo la condotta tenuta nella Dunyia, ovvero la vita terrena. L'educazione è dunque contraddistinta da un importanza religiosa: bisogna trasmettere i valori del corano.

Maometto e l'islam

La nascita dell'islam si deve al profeta Maometto, il quale avrebbe ricevuto una rivelazione da Dio. Il contenuto di questa rivelazione è contenuto n el Corano. Maometto ritiene di essere l'unico profeta, di essere davanti a Dio o a qualunque altra figura.   Maometto trasmette oralmente il contenuto del Corano, i cui versetti vengono poi trascritti su vari materiali. Questa forma di trascrizione spontanea comporta la presenza di molte versioni del Corano. Il Corano contiene precetti sulla società islamica e fissa gli obbiettivi fondamentali di un credente musulmano, i cos ì detti 5 pilastri dell'islam: la testimonianza di fede; le cinque preghiere quotidiane; il pagamento di un imposta coranica; il pellegrinaggio alla Mecca; il digiuno nel mese del Ramadan.

Il mondo arabo peristaltico: la tradizione orale

La civiltà araba si sviluppò nella penisola ebraica, con il profeta Maometto come promotore e fondatore dell'islam. In questa civiltà tradizioni, conoscenze e costumi venivano trasmessi oralmente. I poemi preislamici hanno anche un carattere pedagogico: essi infatti trasmettono ai ragazzi valori come ospitalità, generosità, carità e amore per gli animali. In una Mu'allaquat, cioè una raccolta di poesia, viene infatti descritta una cammella come essere prezioso.