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Patristica latina dei secoli successivi: san Gerolamo e sant'Ambrogio

San Gerolamo, manifesta ancora un atteggiamento di chiusura nei confronti del mondo classico.
Gerolamo insiste sull'importanza dell'educazione nella prima infanzia, compito assegnato ai genitori. 
Insiste in particolare, sull'educazione femminile attraverso le tre lettere indirizzate a Leta per l'educazione della piccola Paola, a Gaudenzio per l'educazione della fanciulla Pacatula e alla vergine Eustochio
Oltre la preghiera, Gerolamo consiglia per l'educazione delle fanciulle ianche la penitenza e la mortificazione psicologica e fisica. 
In Gerolamo è quindi presente un'attenzione particolare per l'educazione femminile. 

Invece Sant'Ambrogio, vescovo di Milano, trae spunti dal De officis di Cicerone per l'elaborazione della propria opera I doveri dei sacerdoti (De officis ministrorum). 
Contrasta gli aspetti della cultura pagana che possono ostacolare la conquista della vita eterna. Così la fides latina (la lealtà) diventa la fede in Cristo, la charitas assume un significato interiore.
Con Ambrogio il concetto greco-romano di officium viene così ripreso in chiave cristiana. Egli distingue due livelli di servizio/dovere: l'officium medium che fa riferimento ai comandamenti divini validi per tutti i fedeli e l'officium perfectum che raccoglie i consigli che valgono per i santi. 

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