Le arti liberali sono al centro delle riflessioni di Boezio, che afferma che nella difficile situazione dell'impero sia possibile tramandare e conservare la cultura. Secondo lui le arti del quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia e musica) colgono alla perfezione il numero dello spazio, dei corpi e del numero.
Boezio rivolge particolare attenzione all'uso de linguaggio. In particolare si occupa della dialettica. Per far ciò studia le opere di Aristotele e le traduce in latino.
La dialettica si articola in tre fasi:
- lo studio della parola, del suono e del significato;
- lo studio del valore logico;
- lo studio della proposizione.
Grazie al suo impegno la retorica assume grande importanza: diventa un valore centrale nel curriculum formativo. Egli afferma che attraverso la retorica si può conoscere tuto l'universo.
Nella consolazione della filosofia, egli immagina che la filosofia sia una donna anziana che nei momenti difficili della vita lo venga a consolare.
La valorizzazione delle arti liberali si riscontra anche nelle Nozze di Filogia di Marzio Capella, che considera le arti liberai espressioni delle facoltà umane.
Isidoro di Siviglia scrive le Etimologie opera in cui spiega il significato delle parole con un metodo etimologico.
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